Testo di Pietro Errante, illustrazione di Tonus |
(estratto da 3D del 7 novembre 2010)
Tutto torna. C'è un qualcosa di morboso che regge le fila di queste elezioni di mid-term americane. Cominciamo dal recente passato, il trionfo di Obama alle presidenziali del 2008. Quella vittoria storica è passata agli annali per svariati motivi (il post-Bush&Cheney, il riscatto dei liberal ecc.) ma soprattutto per il colore della pelle dell'eletto. Marrone, come quella degli schiavi negri di un ieri mai abbastanza distante; come quella di Martin Luther King e del suo dream; come quella di Valentino. Il vittorioso Obama ha visto però il suo consenso sbriciolarsi in due anni sotto la morsa della crisi e delle tanto contestate riforme. Il simbolo del dissenso anti-Barack? Sarah Palin dall'Alaska, una piacente signora con poche idee ma con il fascino tipico delle donne di mezza età che non disdegnano il sybian. Una milf, se volessimo taggarla nel video porno che è la nostra vita. Studiano i dati Google Analytics, si nota come il tag black dominasse il web di due anni fa, preludendo alla vittoria di Obama. In questi ultimi mesi, invece, abbiamo assistito alla riscossa della tag milf, croce e delizia di ogni smanettone con le mani sudate. Tutto torna, o, per dirla con le Sacre Scritture, tutto è già scritto. Alle presidenza del 2012, lasciate perdere Glenn Beck, la Msnbc e la cerchia di sondaggisti a gettone. Setacciate il web, telefonate a quell'amico segaiolo delle scuole media, chiedetegli delle dritte, navigate tra le perversioni sessuali dei cittadini. Saprete il nome del vincitore prima di Drudge Report — e saprete quello vero.
Una profezia per il 2012? Andrà molto la tag midjet. Peccato che Gary Coleman ci abbia lasciato.
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